sabato 26 febbraio 2022

INSOLENTE WINE - Vini naturalmente impertinenti

"Noantri il vino cerchiamo di farlo con l'uva, e quando viene da una vigna forte, alla fine emerge sempre. L'energia è quella della terra e del sole; e poi c'è l'energia della persona che lavora la vigna e che fa il vino".

appezzamento insolente

Con queste parole ci accoglie  Luca Elettri, patron di Insolente Wine, mentre ci conduce per una passeggiata tra i suoi filari di Garganega. Una visione semplice, concisa, ma sicuramente efficace e propedeutica alla realizzazione di un prodotto finale genuino, unico, originale. Un'agricoltura in armonia con la natura che la ospita, e che da essa trae tutto quanto possa necessitare. Gli interventi in vigna sono ridotti al minimo indispensabile: il suolo viene lasciato intatto, preservando la vita di quei microorganismi che contribuiscono al naturale equilibrio dell'ecosistema che li ospita. 

Panoramica della tenuta Insolente
Siamo a Monteforte d'Alpone, a metà strada tra Vicenza e Verona, nel territorio classico del Soave, segnato da dolci declivi di origine vulcanica, dalla ridotta urbanizzazione dell'area collinare e dai numerosi vigneti che qui segnano e disegnano il paesaggio, l'aspetto ed il destino di un territorio. 
Suoli dalle caratteristiche eterogenee, peculiari,  in grado di conferire alle uve capacità espressive e identità differenti.

Insolente Wine è un progetto familiare  che  Luca e i suoi figli portano avanti con naturale  passione sin dal 2015, quando hanno deciso di dare una connotazione  diversa, più insolente appunto,  alla tradizione vitivinicola che la famiglia  portava avanti da ben 3 generazioni.


Se infatti l'usanza in passato era quella di conferire la maggior parte delle uve -all'epoca solo Garganega- alle cooperative locali (lasciando per sé il tanto sufficiente per una produzione domestica che potesse garantire un buon goto ristoratore al ritorno dai campi), oggi anche con l'impianto di nuove cultivar, possiamo ben dire che la tendenza segue tutt'altri canoni.

la gamma di Insolente Wine

5 gli ettari vitati, distribuiti su 11 piccoli appezzamenti (dalla zona di Soave alla Valpoliccella sino ai Colli Berici) che definiscono in maniera specifica ed inequivocabile le varietà ivi coltivate e i vini da esse prodotti: Garganega, Durella, Pinot Grigio, Tai Rosso, Corvina e Rondinella, per una produzione annua che si assesta sulle 30.000 bottiglie circa. Non lontani dal concetto di cru,  ogni vino nasce da una singola vigna (le più vecchie delle quali raggiungono i 70 anni), identificata in etichetta dalle iniziali del membro della famiglia che ne ha simbolica custodia, cui segue il numero dei vini da essa nati. Vini naturali in tutto e per tutto, dalla vigna alla cantina: dopo la raccolta delle uve quando giungono a maturità, si procede con pigiatura e fermentazioni spontanee in cemento a temperature ambiente (facendo affidamento solo sui lieviti presenti nelle uve e in cantina), per il periodo delle quali il mosto viene spesso lasciato a contatto con le bucce, se non addirittura coi raspi. Vini bucciati, come li chiama Luca, che ci ricorda come un tempo fosse prassi comune ricorrere a macerazione per i bianchi con lo scopo di rimediare alla bassa acidità delle uve locali raccolte in maturità. 

Alcuni vini poi riposano in legno (quel tanto necessario ad affinare e ingentilire i tannini), altri direttamente in bottiglia. Ma se le decantazioni avvengono col naturale freddo dell'inverno, il travaso è previsto solo prima dell'imbottigliamento. Come una vigna vecchia ha un apparato radicale che va in profondità e dal quale trae la sua linfa vitale, così l'insolenza di Luca e famiglia affonda le sue radici nelle antiche tradizioni vitivinicole della zona, che ci ricordano, specchio di un approccio olistico più o meno consapevole, quanto il vino sia e resti cosa viva.  
Così, anche per l'usanza di appassire le uve destinate alla produzione di Recioto o di Vin Santo, o ancora per fare il "tiraggio" (che poi vero e proprio tiraggio non è) dei vini frizzanti e spumanti, si seguono pratiche antiche, legate al naturale andamento stagionale.
Uve botritizzate


Le uve sono lasciate ad arieggiare in locali appositi con finestre aperte nord-sud, segue fermentazione spontanea all'esterno, in cemento, sfruttando gli ultimi climi miti dell'estate, e lasciando alla coibentazione di questo, il compito di preservare le temperature.






Vino da garganega macerata

Il BIANCO MACERATO LE3 2018, è ottenuto da uve Garganega provenienti da vigna vecchia 60 anni coltivata nel territorio di Monteforte d'Alpone. 

Dopo la diraspatura i grappoli vengono lasciati fermentare spontaneamente e  a temperatura ambiente in vasche di cemento per 11 giorni, a contatto con le bucce, fatto che conferirà a questo vero e proprio orange le sue note più tipiche e originali. Una volta terminata la svinatura il vino sosta sulle fecce fini sino a inizio primavera, e affina in botti di rovere prima di essere imbottigliato a dicembre.
Dal colore ambrato opaco, tipicamente torbido, presenta un naso abbastanza intenso e alquanto complesso, esprimendosi su un parterre odoroso che spazia dal minerale al vegetale, passando per fisiologiche sensazioni fruttate. Il sorso è secco, non eccessivamente fresco e dalla buona sapidità, con dei tannini facilmente riconoscibili ma non irruenti, e che contribuiscono a renderlo un vino equilibrato.
10% vol. 



Vino da Garganega

Sempre a base Garganega il BIANCO PR6 del 2020 esprime appieno quello spirito insolente di cui è figlio.

Vinificato in bianco con fermentazione spontanea a temperatura ambiente per 10 giorni in cemento, cui segue malolattica,  si caratterizza, sotto il profilo olfattivo, per  sentori eterei di smalti e cere, che riverberano nell'immediato con spiccata personalità, lasciando spazio a profumi di uve botritizzate e a note vegetali. Sottolineando la valenza di quella volatile tanto cara a Luca, quale veicolo importante nei vini per produrre molecole, come gli eteri, che ne determineranno l'aroma e la personalità. E ancora donando complessità e freschezza, soprattutto lì dove per attitudine di terroir ci sia una carenza di acidità fissa. La beva è scattante: sapido e minerale, presenta un'acidità che  è la chiave di violino su cui è stata scritta la musica di questo vino. 
11% vol.




Vino da Corvina e Rondinella

Col ROSSO FC5 del 2020 siamo di fronte ad un uvaggio di Corvina e Rondinella, coltivate nell'appezzamento di Marcellise in Valpolicella. 

Fermentazione spontanea in acciaio per questo vino dal rubino scarico, che fa della pronta beva il suo punto di forza. Abbastanza fresco, è accompagnato da una buona morbidezza sostenuta da una discreta sapidità, che troviamo anche al naso rimandandoci con la mente ai profumi della buccia di salame. Equilibrato, è un vino che si apprezza per la sua gioventù.
12% vol.









La Garganega rifermentata col mosto di recioto

Il VINO FRIZZANTE RM5, da uve Garganega, è il risultato di una seconda fermentazione in bottiglia mediante l'aggiunta di mosto fresco di Recioto, senza quindi aggiunta di tiraggio.

Al naso si propone croccante, con profumi floreali e agrumati che volgono verso marcati sentori minerali  e note di erbe aromatiche. Il sorso è istantaneo, repentino, fresco ma non acido, di buon nerbo, scattante ma non irruento. Facile da bere ma con evidente personalità, ha un piacevole ritorno di frutta in bocca e suggerisce collegamenti sinapsici  che rievocano un sidro.
10% vol.








Vino da Pinot Grigio macerato

Con il VINO FRIZZANTE RAMATO MR3 del 2019, Luca ci porta in un terreno a lui consono, fatto di sperimentazioni quasi alchemiche, che vede il Pinot Grigio protagonista assoluto.

Ottenuto da uve coltivate in una vigna di 15 anni sita a Castegnero in Riviera Berica, parte da una fermentazione spontanea con bucce e raspi a temperatura ambiente in contenitori di cemento per 12 giorni. Dopo la svinatura sosta sulle fecce fini sino a maggio per poi sottostare ad una rifermentazione in bottiglia.
L'ampio ventaglio olfattivo si apre quasi a strati, come una cipolla  la cui buccia ne ricorda il colore. Profumi di frutti maturi si muovono tra sentori vegetali e di erbe aromatiche, cedendo il passo a note eteree e marsalate che non sembrano voler ostacolare la libera espressione di richiami odorosi quasi animali. Il tutto su un substrato minerale che vivifica il naso.
Un vino secco che manifesta un buon equilibrio grazie anche ad una trama tannica adeguata che sostiene tutto il nerbo fresco e sapido, bilanciandone la morbidezza.
11% vol.

Vino fermo da Pinot Grigio macerato

Il VINO RAMATO AS2 del 2019 è frutto di un'ulteriore sperimentazione che vuole sondare i limiti entro cui può spingersi la sfrontatezza di questi vignaioli.

Pinot Grigio coltivato in una vigna di 17 anni adagiata sui Colli Berici, a Nanto. Pigiatura dei grappoli interi, fermentazione spontanea senza controllo della temperatura con bucce e raspi in cemento per 12 giorni, e sosta sulle fecce fini sino a Febbraio, rappresentano solo l'inizio del magico percorso che questo vino compie. Segue affinamento in botti di rovere scolme sino a Dicembre, per un prodotto che sa indubbiamente regalare emozioni. Un naso strepitoso: balsamico, con sentori di fichi secchi, noci e cioccolato (strizzando l'occhio al corredo odoroso di un Manzanilla), esprime note di mou e caramello virando verso profumi più eterei di vernici e di argilla bagnata. Secco e sapido, non privo di morbidezza, si percepisce una freschezza moderata sostenuta dalla vitalità dei tannini.
12,5% vol.


Pinot Grigio e Durella

Con il VINO SPUMANTE RAMATO GE2 2018 da uve Pinot Grigio e Durella in pari quantità, continua la volontà di utilizzare il Pinot Grigio  come veicolo di sperimentazioni poco ortodosse della famiglia Elettri.

Dopo la pigiatura dei grappoli interi si procede come al solito a fermentazione spontanea senza controllo delle temperature.  Bucce e raspi vengono lasciati a macerare in tino aperto per il periodo fermentativo, durante il quale si procede a follature quotidiane. Dopo la svinatura il vino sosta sulle fecce fini sino  a Maggio, dopo di che, effettuato il travaso, viene imbottigliato con aggiunta di mosto fresco di uve sottoposte ad appassimento, per innescare la presa di spuma durante la rifermentazione in bottiglia, cui non segue sboccatura. 
Si presenta con un elegante bouquet di panificati, accenni tostati, burrosi e  di mela cotogna, con una sferzata balsamica vibrante di eucalipto. Fresco e abbastanza morbido (la Durella lascia la sua impronta), è secco e  abbastanza sapido, dotato di buona mineralità gustativa con un ritorno di cioccolato bianco in bocca. Cremoso. 
12% vol.

Vino da uve Durella

VINO SPUMANTE ME2 del 2018, nasce da uve Durella coltivate a Brenton, nelle ultime propaggini delle Lessinia in una vigna di 47 anni.

Dopo la pigiadiraspatura dei grappoli, la massa fermenta spontaneamente in vasche di cemento a temperatura ambiente per 12 giorni. Dopo la svinatura e la sosta sulle fecce fini, viene imbottigliato anche in questo caso senza tiraggio ma con la sola aggiunta di mosto fresco di uve appassite, sì da far partire la seconda fermentazione. Ugualmente nessuna sboccatura per questo spumante che si esprime con eleganti note floreali e fruttate su un delicato sottofondo panificato, senza offuscare piacevoli accenni di liquirizia. Secco e fresco, è dotato di buona sapidità, relegando la morbidezza ad un ruolo di second'ordine rispetto a quello di prima donna svolto dalle durezze (come d'altronde  ci si aspetterebbe da una Durella)
12% vol.





Vino da uve Garganega

Il vino ACID PR3 è l'interpretazione "psichedelica"  che Insolente Wine ha voluto dare alla Garganega  botritizzata. 

Fermentazione spontanea senza controllo delle temperature in cemento e sosta sulle fecce fini sino a Febbraio. Svolgimento della malolattica prima di finire la fermentazione alcolica.
Un vino dal carattere estroso, dai profumi eterei di smalto, cera e caramella inglese, che si insinuano tra le note minerali su un pentagramma pacatamente acetificato  e dai richiami maderizzati. Secco, abbastanza sapido e fresco, non manca di morbidezza seppur con predominanza delle durezze.
10,5% vol.




Garganega passita

Ultimo ma non ultimo il VINO PASSITO GR3 da uve Garganega sottoposte ad appassimento. 

Torchiatura dei  grappoli interi a metà marzo, seguita da fermentazione spontanea a temperatura ambiente in piccole botti di legno, dove sosta fino all'imbottigliamento. Si distingue per i suoi profumi tostati di cioccolato, e fave di cacao, sentori di biscotti e pan di sapa, cui si accompagnano note animali di cuoio. Un nettare abboccato, dotato di buona freschezza e discreta sapidità, che sostengono la suadente cremosità gustativa.
13% vol.








Non si può certo rimanere indifferenti di fronte a vini come questi!
Oggi soprattutto che si fa un gran parlare di vini naturali, quasi come bastasse tale aggettivo per conferir loro indiscussa qualità e un posto  di rilievo nel gotha enologico, assistiamo ad un aumento sempre crescente di nuovi produttori e realtà che si muovono in questa direzione. E sebbene spesso si  seguano  sentieri interpretativi  estremi e spinti, che non sempre portano a risultati qualitativamente apprezzabili, non di meno ci offrono una prospettiva nuova da cui osservare e toccare  a pieni sensi quanto di vivo ci sia in un vino. Le sue molteplici e variabili potenzialità espressive, la sua intima anima.
Ecco, Insolente Wine ha saputo muoversi con elegante maestria in un campo come quello testé esposto, attraverso una visione alchemica che ha tratto da antichi saperi le basi per nuove sperimentazioni mosse da uno spirito sfrontato, provocatorio. Un'insolenza in realtà che sta  nel voler ricordare ad alta voce che relegare una cosa naturalmente viva come il vino all'ordinario e omologato appiattimento gusto-olfattivo, sempre uguale a se stesso nel tempo, non è l'unica via  per  enoiche trasmutazioni. 

Insolente Wine


Un ringraziamento per l'ospitalità ricevuta a tutti gli Insolenti: Bepo, Piero, Giovanna, Albarosa, Rosanna, Luca, Piero, Francesca, Andrea , Martina, Maria e Lorenzo.