martedì 2 marzo 2021

Fattoria Le Vegre - L'ospitalità dei Colli Berici nel bicchiere



La tenuta tra i vigneti sui Colli Berici

I luoghi dove poter fare una gita fuori porta in Veneto sono tanti e tutti di notevole interesse. Addentrandoci nel territorio intorno alla città di Vicenza, i Colli Berici sono senza dubbio in grado di regalare entusiasmanti sorprese sia dal punto di vista paesaggistico che storico culturale ( basti pensare alle numerose testimonianze architettoniche lasciate in questa zona dal Palladio). 

Originatisi sul fondo di un antico mare nell'arco di circa 100 milioni di anni, i Colli Berici sono una particolare formazione collinare che si staglia sulla pianura alluvionale su cui sorge Vicenza.


Veduta dalla Fattoria Le Vegre
Si presentano con una morfologia alquanto articolata: se sul versante sud-occidentale, infatti, i contorni sono più morbidi e con pendii che degradano dolcemente verso ampie piane assolate, su quello nord-orientale è possibile incontrare profili maggiormente frastagliati, con pareti rocciose nude e verticali e profonde incisioni vallive. Da ciò l'origine di particolari microclimi locali che rendono il territorio ulteriormente affascinante da un punto di vista floristico e faunistico. 
Sebbene corra l'obbligo di ribadire quanto le alterazioni ambientali causate dalla presenza umana abbiano modificato l'aspetto originario della zona, va sottolineato  il lavoro svolto dalle associazioni nate in difesa e valorizzazione della natura del territorio, grazie al quale  è possibile continuare a fruire di queste bellezze paesaggistiche.

Veduta dell'azienda sullo sfondo dei Colli Berici
Per gli amanti della tavola un percorso godereccio di tutto rispetto si snoda tra questi colli, offrendo ai suoi ospiti - tra cultura e tradizioni - una serie di proposte enogastronomiche che hanno reso famosi questi Colli (si pensi alla DOP Prosciutto Veneto Berico-Euganeo, o alla DOP Olio Berico, per non parlare dei piselli di Lumignano per citarne alcune).

Ci siamo già approcciati al comparto enologico dei Colli Berici  in un altro articolo a seguito di una nostra  visita presso una cantina di Barbarano. 


Oggi l'intento è di approfondire l'argomento inoltrandoci nel "mondo enoico" che così fortemente caratterizza questo territorio e la sua comunità, attraverso gli occhi di una piccola azienda agricola che già fa parlare di sé, facendosi notare in diversi concorsi enologici del territorio: Fattoria Le Vegre di Domenico Chiesa.


Veduta dall'alto del territorio dell'azienda
Poco distante dal Lago di Fimon, l'azienda sorge sui colli di Arcugnano a pochi chilometri da Vicenza e si estende su una superficie di 27 ettari di cui 5,5 destinati a vigneti.
Sei le varietà coltivate: accanto ai tipici Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Chardonnay, troviamo gli autoctoni Garganega e Tai Rosso che caratterizzano per autenticità i Colli Berici. Tutte cultivar particolarmente rappresentative della peculiarità di questo territorio, con capacità espressive di forte personalità. 

Immersa in una suggestiva area boschiva, la tenuta gode dei microclimi favorevoli che caratterizzano i Colli Berici e l'antica villa padronale, oggi adibita ad agriturismo con camere, può letteralmente dirsi circondata dai vigneti. 
I filari esposti a sudCon un'esposizione a meridione questi ultimi beneficiano tra l'altro dell'influenza mitigatrice del vicino lago e trovano nel bosco circostante un felice alleato che, se nel lungo periodo salvaguardia la fertilità dei suoli (indispensabile alla sopravvivenza dei vigneti), nel breve termine fornisce materiale compostabile in grado di favorire la proliferazione di quei micro organismi necessari a mantenere l'equilibrio biologico indispensabile al benessere delle piante. Questo permette di evitare quelle concimazioni che modificherebbero le proprietà chimiche e nutritive di un terreno particolare che si presenta di natura calcarea e sassosa, il Vegro appunto,  ricco di argilla 
Peculiarità del terreno sui Colli Berici
rossa (fatto questo che permette un lento rilascio delle riserve idriche), di minerali e di fossili. Non dimentichiamoci, infatti, l'origine  marina di questi suoli che esprime la tipicità dei Colli Berici (per gli appassionati i resti della scogliera corallina che si formò in questo antichissimo mare sono ancora visibili nelle pareti rocciose che si sviluppano da Lumigliano a San Donato di Villaga).


Costante cura e amore per la vite
Nato a Venezia nel 1974, Domenico Chiesa manifesta sin da bambino un forte attaccamento alla natura e una viva passione per il mondo della vite. La famiglia produce vino sin dagli anni '80 e quando nei primi anni 2000 il prozio gli lascia la tenuta su cui sorge Fattoria Le Vegre, inizia la sua avventura come imprenditore agricolo. 

La filosofia che porta avanti è quella di una viticoltura pulita ed ecosostenibile, lontana da interpretazioni spinte e lavorazioni che alterino i caratteri originali e distintivi del vitigno.

Il lavoro più grosso è svolto in vigna, dove le viti più vecchie hanno circa 70 anni. Bassissime rese, potature verdi, sovesci e nessun trattamento chimico  garantiscono ai vini la possibilità di esprimere al meglio la tipicità del terroir. Le vendemmie, svolte rigorosamente a mano, sono tutte abbastanza tardive: si inizia a metà settembre per lo Chardonnay e si arriva anche ai primi di novembre per il Cabernet.

Una concezione purista che in cantina ricusa quasi completamente l'utilizzo del legno 
Botti e vasche di cemento per la vinificazione
(al quale ricorre esclusivamente in via eccezionale in caso di vini un po' più spigolosi), vinificando  solo in acciaio e in cemento per preservare  profumi e sapori varietali, al fine di ottenere vini complessi che sappiano stupire e coinvolgere il consumatore. Vien da sé, quindi, che i tempi di macerazione per i rossi sono brevi proprio per non avere troppi tannini ma al contempo per garantire il giusto rilascio delle sostanze antociane che doneranno colori vivi e intensi.


Una lavorazione tutta biologica che porta avanti sin dal 2014 seppur senza avvalersi della relativa certificazione bio. 
Oggi la produzione si assesta sulle 25.000 bottiglie annue, alle quali va affiancata la vendita di vino sfuso. 

Il vigneto proteso verso la valle

Giungiamo in cantina per caso un sabato pomeriggio diretti al Lago di Fimon per una passeggiata: notando i cancelli aperti decidiamo di entrare nell'eventualità fosse stato possibile una visita veloce.
Veniamo calorosamente accolti da Maddalena, la moglie di Domenico ( che tra l'altro si occupa della gestione del bed and breakfast), che in men che non si dica ci invita ad assaggiare qualche vino. Una piacevole sorpresa, inaspettata e ben accetta! Dopo qualche minuto ci raggiunge anche Domenico e la conversazione ovviamente verte tutta sulla tenuta e in particolar modo sui vini. Si percepisce subito nelle sue parole tanta fierezza e passione per il lavoro svolto: ci mostra tutta una serie di fossili marini a testimonianza della peculiarità di questi suoli, ci racconta le specificità maggiormente identificative dei vitigni presenti su questo territorio e ribadisce più volte la volontà ed il lavoro profuso a  tutelarne le caratteristiche varietali : "Il vino -come ci dice- è un alimento da tutti i giorni, e dev'essere d'impatto coi suoi profumi primari e secondari!" 


La Garganega di Domenico Chiesa
Il vino GARGANEGA, Colli Berici DOC 2018, vinificato in acciaio da omonimo vitigno

si presenta di colore giallo paglierino con riflessi dorati, luminoso e abbastanza consistente.
Al naso è abbastanza intenso, esprimendosi su sentori di frutta a polpa gialla matura, accompagnate da sensazioni floreali di fiori d'acacia e glicine, che virano sul vegetale con richiami al fieno. La nota mandorlata e la forte vena minerale si sostengono a vicenda,  ritrovandole al palato dove si fondono in un  sorso secco e sapido, abbastanza fresco e dalla buona morbidezza.
E' un vino di pronta beva, originale e pulito: quasi croccante è capace di rievocare l'uva da cui deriva.  12% vol.






Lo Chardonnay di Domenico Chiesa

Lo CHARDONNAY, Colli Berici DOC 2018, rivela tonalità dorate su un giallo paglierino luminoso mostrando buona consistenza.

I profumi intensi di frutta, che rimandano alla pesca e alla banana con note di nespola e leggeri richiami alla pera matura, si aprono su un sottofondo floreale delicato di fiori gialli. L'impronta minerale, immediatamente riconoscibile ci preannuncia la sapidità ben definita che incontriamo al palato, dove il vino è altresì secco e fresco, supportato da una buona morbidezza e da sensazioni pseudocaloriche interessanti. Un vino equilibrato ed elegante.13,5% vol.









Il ROSATO DELLE VEGRE, Veneto IGT 2018, è un vino frizzante ottenuto 
Tai rosso, Cabernet franc e  Cab.sauvignonda Tai Rosso, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon vinificati in bianco con la tecnica del salasso  e la cui cuvée viene poi rifermentata secondo il metodo Martinotti.

 
Il salasso è la tecnica che consiste nel prelevare una certa quantità di mosto fiore  dalla vasca di macerazione dove si vinificano le uve rosse (in questo caso di Tai Rosso) e nella sua successiva fermentazione senza contatto con le bucce. Questo permette di ottenere un rosato corposo e carico di colore ed è ulteriore garanzia della salute e della qualità di uve a piena maturità.

Si presenta infatti di colore chiaretto intenso, particolarmente seducente (anche l'occhio vuole la sua parte!) e dotato di buona consistenza.
Il naso è intenso e fruttato: piccoli frutti rossi, lampone, fragola e  note di corbezzolo rimandano a profumi floreali quali fiori di campo. Una nota vegetale delicatamente percettibile si fa largo su un'elegante trama minerale. 
In bocca è vagamente abboccato, in quanto si percepisce una leggerissima sensazione di dolcezza, ma talmente tenue che potremmo quasi definirlo abbastanza secco. Arricchito da una stuzzichevole effervescenza è abbastanza sapido e fresco. Sostenuto da una delicata impronta tannica è un vino abbastanza morbido e dalla buona persistenza. 12,5% vol.



Il merlot affinato in cemento

Il MERLOT, Colli Berici DOC, viene vinificato in acciaio dopo 14 giorni di macerazione e affinato in vasche di cemento per 3 anni.

Assaggiamo un 2016, di colore rosso rubino con riflessi violacei che presenta una buona consistenza.
Al naso è intenso e abbastanza complesso e seppure non abbia fatto passaggio in legno, è possibile riscontrare dei profumi più evoluti dovuti all'affinamento in cemento.  Questo, come ci spiega Domenico, permette un più efficace controllo dell'andamento termico, preserva l'integrità delle note fruttate offrendo una visione organolettica più realistica e porta ad un'evoluzione lenta del vino in un ambiente a bassa ossidazione, ottenendo così un prodotto perfettamente maturo e allo stesso tempo fresco. 
Un bouquet di frutti rossi si apre immediatamente al naso sprigionando profumi di lampone e mora, ciliegia e marasca, che si fondono con  sentori floreali di viola su note vegetali di erbe officinali. Ad un secondo esame emergono sensazioni speziate su un sottofondo minerale sempre ben marcato, virando infine verso accenni animali di cuoio.

Il sorso è secco e piuttosto sapido; fresco e dai tannini ben delineati risulta abbastanza morbido, sostenuto da un buon corpo e da discrete sensazioni pseudocaloriche. Un vino equilibrato e  armonico. 13,5% vol.


L'autoctono cavallo di battaglia di Fattoria Le Vegre

Il TAI ROSSO è il vino ottenuto dal vitigno
a cui Domenico crede maggiormente, quello che più di tutti rappresenta la specificità e la potenzialità espressiva del territorio. 

La sua interpretazione per questa DOC dei Colli Berici prevede una breve macerazione di circa 6/7 giorni per evitare il rilascio eccessivo di tannini, e allo stesso tempo garantire una buona struttura ed un ottimale estrazione di antociani, di cui il Tai rosso non è propriamente prodigo. Il risultato è un vino abbastanza consistente di colore rosso rubino scuro che sembra illuminare  delicate ombre granate. 

Col 2017 profumi di marasca e mirto  emergono immediatamente su un sottofondo floreale, rivelando un ventaglio di sfumature che vira verso sentori più decisi  di confettura, frutta sotto spirito, e quasi quasi potpourri.
L'evidente vena minerale si fa strada tra le delicate note vegetali e la più marcata speziatura che ci rimanda a profumi d'oriente.
Al palato è senza dubbio secco e dotato di buona sapidità, sostenuto da una buona freschezza e dall'azione pseudocalorica dell'alcol  che contribuisce a supportare una trama tannica non banale. Un vino nel complesso abbastanza morbido e persistente, con un corpo che esprime forte personalità. 15%vol.

Non è un caso infatti che si sia qualificato per diversi anni come miglior Tai Rosso al Concorso Enologico Le Vigne del Palladio e alla Rassegna Enologica dei Vini Doc Colli Berici .


La disponibilità con cui Domenico e Maddalena ci hanno guidati finora in questo piccolo tour degustativo alla scoperta della loro azienda, tra aneddoti, curiosità e informazioni più o meno tecniche, è quanto di meglio qualunque enoturista potrebbe aspettarsi. Difficile quindi non immaginare l'ospitalità con cui accolgono i loro visitatori all'interno dell'agriturismo, dando loro  la possibilità di soggiornare  immersi nella natura di questi colli bellissimi, godendo di prodotti agroalimentari tipici e genuini... come il succo d'uva da mosto pastorizzato di Garganega che viene servito a colazione! (Quale approccio migliore per conoscere appieno i sapori varietali della perla bianca dei Berici!). 
 
Ma prima di terminare questo piacevole incontro, i nostri ospiti decidono di addolcirci ulteriormente lo spirito passando sempre per il bicchiere.


Passito da Cabernet Sauvignon

Il PASSITO, Veneto IGT, è ottenuto da Cabernet Sauvignon raccolto in vendemmia tardiva e fermentato in presenza dei raspi.

Ne deriva un vino dagli evidenti riflessi granati e dotato di buona consistenza. Al naso i profumi fruttati si esprimono con veemenza declinandosi su più fronti: dalla confettura di piccoli frutti rossi alla frutta candita e sciroppata , dall'uva passa ai fichi secchi. In bocca la dolcezza risulta meno prorompente di quanto ci si aspetterebbe da un passito, mitigata com'è da una discreta sapidità, da una buona freschezza e soprattutto da un'elegante ordito tannico. Piacevoli sensazioni pseudocaloriche avvolgono un palato già pieno, dove le impressioni gusto-olfattive  persistono elegantemente. 14% vol.




La produzione di Fattorie Le Vegre prevede anche altri tre vini che non abbiamo potuto assaggiare in quanto al momento non disponibili:

Il FRIZZANTE DELLE VEGRE, un IGT Veneto ottenuto da uve Garganega con rifermentazione Martinotti,

il CABERNET, DOC dei Colli Berici, da uve Cabernet Franc 70% e Cabernet Sauvignon 30%,

ed uno spumante metodo classico da uve Chardonnay che prevede l'aggiunta di mosto di Garganega.