giovedì 27 gennaio 2022

Azienda Agricola DI GASPERO FLAVIA e UMBERTO

 

I colli orientali

Terra di confine e di incontro di popoli, il Friuli Venezia Giulia si pone come crocevia di culture e tradizioni diverse, esprimendo  un'alternanza paesaggistica alquanto variegata.  Ciò si riflette sul comparto vitivinicolo della regione, caratterizzato dalla presenza di Denominazioni ormai famose che ne seguono l'andamento orografico. Dalle Grave della zona pianeggiante sino al litorale ed al Carso, passando per la zona collinare dei Colli Orientali e del Collio Goriziano, la coltivazione della vite è elemento intrinseco del patrimonio culturale di queste genti.

Con una storia di oltre 2000 anni, la viticoltura friulana è documentata sin dai tempi di Giulio Cesare, quando i legionari romani, divenuti pacifici coloni, si dedicarono alla coltivazione della vite sui pendii soleggiati dei Colli Orientali. Da allora i vini friulani hanno sempre goduto di fama e prestigio, grazie anche alle esportazioni guidate prima dalla Repubblica veneziana e in seguito dagli Asburgo. Purtroppo anche il Friuli non si poté esimere dal patire la potenza devastatrice della peronospora e della fillossera che colpirono l'Europa tra la fine del 1800 e gli inizi del '900. Ma già nel 1931, in collaborazione con la Stazione di viticoltura di Conegliano, vengono poste le basi per la rinascita dei vigneti friulani.

Per gli amanti del vino il Friuli Venezia Giulia offre uno scenario quanto mai diversificato ed interessante, ponendo al centro dell'attenzione vini di altissima qualità e grande personalità. Con un ampio parterre di vitigni autoctoni, che pone la regione al primo posto in Italia per il numero dei medesimi all'interno di una DOC (Friuli Colli Orientali), l'enologia friulana  mette in scena una rappresentazione enoica ricca di sorprese, dove il vino è il protagonista incontrastato. Così accanto ai classici internazionali quali Chardonnay, Merlot o Cabernet, che qui esprimono la tipicità di un territorio, abbiamo una serie numerosissima di autoctoni, molti dei quali già rinomati (come il Friulano, la Ribolla Gialla, il Verduzzo Friulano, il Picolit, o il Refosco dal peduncolo rosso, lo Schioppettino, il Pignolo), altri ancora da portare alla debita attenzione del grande pubblico, ma che già dimostrano di avere enormi potenzialità espressive (si pensi ad esempio al lavoro di ripristino di antichi vitigni originali come lo Sciaglin e l'Ucelut, od il Cjanorie ed il Piculit Neri, per citarne alcuni, come visto in un   precedente articolo). 

Sappiamo quanto la vite prediliga la collina, dove su pendii ben esposti riesce ad assorbire direttamente i raggi del sole, traendo beneficio dalle correnti d'aria e dal naturale drenaggio delle acque piovane.

Vigneto Di Gaspero

Ed è qui che maggiormente avverte il cambiamento di stagione e l'escursione termica tra il  giorno e la notte: fattori che permetteranno al mosto di conservare una buona acidità fissa con conseguente arricchimento dei profumi. 

Il territorio dell'azienda Di Gaspero


I vini prodotti nella zona dei Colli Orientali sono il risultato di un terroir particolarmente felice: i terreni terrazzati che si caratterizzano per un'alternanza di marne e arenarie godono del clima mitigato delle Prealpi Giulie e della benefica influenza del mare. I microclimi che si creano favoriscono in questa regione una viticoltura altamente qualificata, con una produzione  contenuta in termini quantitativi, ma che sulla qualità lascia ben poco spazio a opinioni contrastanti. Rispetto della natura, vendemmie manuali, un uso discreto delle moderne tecniche enologiche convergono  verso una naturale interazione uomo-vitigno-territorio.


A questa visione non si sottrae l'Azienda Agricola Di Gaspero, dei cugini Flavia e Umberto, che nel comune di Faedis portano avanti una tradizione di famiglia improntata sul rispetto degli equilibri fisiologici del terroir. 

Attiva sin dagli anni '70, quando a guidarla c'erano i fratelli Mario e Giosuè, l'azienda è oggi gestita dai rispettivi figli, Umberto e Flavia, che, dagli anni '90,  portano avanti la passione per un lavoro non privo di sacrifici, ma che sa regalare  grandi soddisfazioni. 
La superficie vitata è di circa 11 ettari, e ospita numerose cultivar (Pinot Bianco, Friulano, Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Chardonnay, Verduzzo friulano, Picolit, Cabernet Franc, Refosco nostrano, Merlot, Schioppettino e Franconia) esposte a est e distribuite su un territorio che presenta differenti caratteristiche pedologiche. Così, se ai piedi del monte troviamo una terra ricca di minerali, vicino al torrente che costeggia la tenuta riscontriamo un terreno maggiormente limoso e sassoso, per finire con la zona più propriamente collinare dalla natura argillosa e marnosa. 


Le vigne fanno lavorazione fisiologica propria, senza troppi  movimenti della terra e con minime concimazioni. La filosofia è quella di non sconvolgere ciò che ha dato la natura, essendo i terreni già molto ricchi di sostanze estrattive. La vite è lasciata in un equilibrio naturale a fare la sua vita, sì da arricchirsi di tutta una serie di profumi e sapori naturali. Fattore questo, che dà la possibilità al cantiniere di ottenere prodotti  genuini e sempre fedeli a se stessi. Come ci dice Umberto: "meno fai, più vino buono fai!" e rivolgendosi alla vite: "dammi povera per farmi ricco"... e qui si potrebbero sviluppare interessanti digressioni... 

Vasche di cemento
In cantina si prosegue con lo stesso spirito: le lavorazioni sono pulite e dinamiche, volte alla naturale valorizzazione del prodotto finale. I bianchi fermentano ed affinano in acciaio e alcuni subiscono anche macerazioni più o meno lunghe. Ai rossi è dedicato il legno (eccezion fatta per il Cabernet Franc, che riposando 1 anno in cemento, mantiene inalterate le sue caratteristiche varietali, essendo privo dei tipici sentori conferiti dal legno).
Barriques

Ed è alle botti che i Di Gaspero hanno prestato particolare attenzione nella ricerca, svolta in collaborazione con l'Associazione del Refosco, del legno migliore per procedere all'invecchiamento dell'omonimo vino. Per cui accanto alle classiche barriques, troviamo botti grandi di legno di Slavonia di produzione austriaca dove il Refosco di Faedis riposa con pazienza. 

Botti di Slavonia
L'accoglienza che Umberto e Flavia ci dedicano al nostro arrivo va oltre la consueta cordialità. Con simpatia e orgoglio professionale, ci introducono nel loro mondo quotidiano mostrandoci vigne e cantina, raccontandoci il processo produttivo e, soprattutto, facendoci toccare con mano (con bocca oserei direi) il risultato finale del loro lavoro.
 

Iniziamo la nostra degustazione con il vino LE CAVE, 
Metodo Martinotti da Ribolla Gialla, Chardonnay e Pinot Bianco
spumante metodo Martinotti ottenuto da Ribolla Gialla, Chardonnay e Pinot Bianco. 

Di colore giallo paglierino e dal perlage medio, si presenta al naso abbastanza intenso e dotato di discreta complessità. Profumi di frutta matura (pera e nespola con dei leggeri accenni di banana)  declinano - su un sottofondo floreale di fiori di zagara - verso sentori mandorlati che ritroviamo anche in bocca. Qui l'impatto è secco e sapido, arricchito da una piacevole freschezza bilanciata da adeguata morbidezza.
12% vol.











Il PINOT BIANCO, Doc Friuli Colli Orientali, nasce da vigne di 14 anni di età racchiuse nella vallata dove le forti escursioni termiche contribuiscono a donargli una buona acidità con evidenti potenzialità di invecchiamento.  

Dopo la fermentazione alcolica il vino riposa 6 mesi sulle fecce fini, venendo sottoposto a continui battonage e arricchendosi di struttura e profumi.
Si presenta di colore giallo paglierino con un immediato bouquet  fruttato e floreale: pesca bianca, pera e nespola lasciano ampio spazio a profumi di fiori di campo. Sensazioni minerali di pietra bagnata fanno da contorno alle delicate note odorose che derivano dalla sosta sulle fecce nobili.
Al palato è secco e  sapido, corredato da una buona freschezza che ben si coniuga con la spiccata mineralità. Un vino abbastanza morbido e di corpo, con sensazioni retro-olfattive alquanto persistenti. 
12,8% vol.







Doc Friuli Colli Orientali

Il PINOT GRIGIO è un vino che cattura subito l'attenzione.

Di colore giallo paglierino con riflessi dorati, esprime al naso un bouquet intenso complesso. Profumi di frutta matura a polpa gialla (tra cui riconosciamo melone e pesca) si fondono con sentori floreali di glicine su un sottofondo vegetale che rimanda al fieno. Il tutto sostenuto da una mineralità importante e addolcito da note speziate (curcuma) e balsamiche.
Il sorso è secco e sapido, abbastanza fresco e morbido. Un vino caldo e di corpo, con una buona persistenza.
13,5% vol.



Tra i bianchi non poteva certo mancare quello che è tra gli autoctoni uno dei più rappresentativi del territorio: il Friulano, qui ancora chiamato con orgoglio Tocai. Un vino importante, caldo, che la gente del posto considera adatto a tutto pasto e che offre grandi potenzialità evolutive.

Il Friulano firmato Di Gaspero, DOC Friuli Colli Orientali, è un vino che esprime al meglio la tipicità del terroir e la filosofia di lavoro di chi lo produce. 

Il  terreno su cui cresce questo vitigno si caratterizza per un ph medio basso (ottimale per ottenere un vino adatto all'invecchiamento) e per una buona percentuale di potassio che agevola la traslocazione attiva degli zuccheri dalla foglia al frutto.
Di colore giallo paglierino con riflessi dorati, si esprime al naso con una certa intensità e complessità. Profumi fruttati (frutti maturi a polpa gialla) e floreali emergono con impeto, corredati da note vegetali di fieno su una trama minerale ben definita. Il sorso è secco e abbastanza sapido, caratterizzato da un sapore mandorlato che a tratti riporta verso sentori delicatamente amaricanti, rivelando una freschezza decisa, ma ben equilibrata da una buona morbidezza. Piacevolmente persistente, è un vino dalla buona struttura e non privo di armonicità.
13,5%vol.

Con il loro VERDUZZO Umberto e Flavia hanno dato la propria e personale interpretazione ad un altro vitigno simbolo della regione: il Verduzzo Friulano!

Dotato di un suo tannino naturale, è un vitigno che ben si presta ad esperimenti di affinamento in legno, proponendosi sia in versione secca che dolce.
Il Verduzzo Di Gaspero si colloca a cavallo tra queste differenti espressioni.
Giallo dorato con riflessi che virano verso l'ambrato, si apre all'olfatto con energica intensità e complessità: i profumi di frutta matura che emergono inizialmente si evolvono in un bouquet di frutta candita e disidratata; il tutto su un sottofondo mandorlato che fa da trade union a profumi erbacei penetranti. Chiude il cerchio una nota eterea che rende questo vino elegante e particolare. 
Al palato è abboccato, ma non privo di buona sapidità, sostenuta da un'ottima freschezza. Un vino sì morbido, ma non propriamente dolce e stucchevole. Persistente e dalla buona struttura, regala sensazioni pseudocaloriche interessanti.
13,5% vol.


Il Cabernet Franc con 1 anno di sosta in cemento
Tra i rossi dell'Azienda l'unico che non fa passaggio in legno è il Cabernet Franc, che riposa invece un anno in cemento.

Rosso rubino con luminosi riflessi violacei, esprime al naso tutta la sua franchezza. Profumi di frutti rossi aprono le danze accompagnati da sensazioni vegetali di peperone e timo, il tutto su un sottofondo speziato di chiodi di garofano. Secco e abbastanza sapido, non tradisce nella freschezza la sua natura. Muovendosi su una buona trama tannica, trova nella discreta morbidezza che lo caratterizza, il giusto equilibrio gustativo. Un cabernet di corpo, caldo e abbastanza persistente, capace di esprimere una grande personalità nella semplicità della sua natura.









14 giorni di macerazione, 2 anni in botte grande

Il MERLOT Di Gaspero, Friuli Colli Orientali DOC, da omonimo vitigno in purezza, sosta sulle bucce per 14 giorni e  riposa 2 anni in botti grandi.

Il 2016 si mostra di un color rosso rubino intenso che tende al granato, rivelando subito una buona consistenza. Profumi fruttati di ciliegia virano velocemente verso sentori di confettura. Una delicata speziatura ed eleganti sentori tostati e boisè si aprono su note animali di cuoio, per un vino che si presenta in bocca secco, abbastanza sapido e dotato di buona freschezza. I tannini, presenti e riconoscibili, risultano ingentiliti e levigati, contribuendo a percepire una buona morbidezza (il 2013, che abbiamo avuto il piacere di degustare, si mostrerà ancora più morbido). Un vino dalla indiscussa struttura, persistente e abbastanza caldo.
13% vol.









Merlot, Cabernet Franc e Refosco

Unico vino rosso in uvaggio dell'Azienda, il MONTECORDA è ottenuto da Merlot, Cabernet Franc e Refosco.

Di colore rosso rubino luminoso con leggeri riflessi granati e dalla buona consistenza, si esprime su profumi fruttati (piccoli frutti rossi) e vegetali, non tradendo una discreta mineralità. Secco e sapido, è un vino in cui, seppur non si possa definire poco morbido, spiccano le parti "dure": la freschezza è ben evidente, così come i tannini, riconoscibili e di carattere. 
Caldo e persistente, presenta indubbiamente una buona struttura.
13% vol.








Lo SCHIOPPETTINO Di Gaspero, IGT Venezia Giulia, fermenta in acciaio per riposare poi dai 6 ai 12 mesi in barrique.

Rosso rubino granato si apre al naso con profumi fruttati (ciliegia e mora) che volgono verso sentori di confettura e fichi secchi. Note vegetali e di erbe aromatiche, tra cui emergono salvia e timo, si fanno strada in una trama speziata che riporta alla noce moscata. Un vino secco e dalla buona sapidità. Abbastanza fresco e decisamente tannico, presenta una buona struttura e discrete sensazioni pseudocaloriche. Persistente.
13%vol.



Il FRANCONIA, da omonimo vitigno, rappresenta la volontà di Umberto e Flavia di mandare avanti una tradizione legata alle vecchie contadinanze, che tendevano a realizzarne una versione un po' amabile.

Coltivato maggiormente nella bassa friulana e meno nei Colli (lo troviamo anche in Stiria - Austria), è una varietà molto resistente alle malattie, ricca di midollo e alquanto generosa. Caratterizzata da un tannino poco forte e da acidità e salinità elevate.


E siamo arrivati al fiore all'occhiello dell'Azienda: il Refosco, che merita qualche parola in più!
Vitigno di antichissima tradizione, vanta una storia millenaria documentata sin dall'epoca dei Romani, come vino di grande fama. Le varietà di Refosco sono 6, sebbene ormai molte sottovarietà siano finite nel dimenticatoio, con conseguente perdita di un patrimonio ampelografico e culturale di spessore.
Ma è proprio sui  Colli Orientali (nei territori di Faedis, Attimis, Torreano e Nimis), che la sottovarietà autoctona del Refosco "Nostrano" o di Faedis esprime al meglio le sue potenzialità, riuscendo a trarre il meglio da un terroir non sempre facile. Il terreno alluvionale (flisch o ponca) su cui questa cultivar ha fissato la sua dimora conferisce al vino struttura e  mineralità  uniche, offrendoci un prodotto dotato di grande personalità.

Etichetta nera

Il REFOSCO DI FAEDIS etichetta nera dell'Azienda Di Gaspero è un vino di grande spessore. Dopo 14 giorni di macerazione riposa in botti di legno per 2/3 anni.

Si presenta rosso rubino intenso dalla buona consistenza.
Al naso frutti rossi maturi irrompono energici accompagnati da una leggera speziatura, per declinare verso sentori di noce e aromi tostati che rimandano alle fave di cacao.
Al palato è secco e sapido, sostenuto da una buona freschezza, presentando tannini  marcati ma non irruenti, bilanciati da adeguata morbidezza. Un vino caldo e dall'ottima struttura, decisamente persistente.
Vol. 13%
 

 

Etichetta bianca

Il Refosco di Faedis etichetta bianca, è invece la versione giovane e più dinamica con cui i Di Gaspero omaggiano questo elegante rapace.

Di colore rosso rubino dai riflessi violacei e dotato di buona consistenza, offre un bouquet intenso e abbastanza complesso. Un immediata sensazione vinosa cede il passo a note fruttate di more e lamponi, seguite da sentori vegetali e speziati che si fanno strada su una scia odorosa di funghi. Il sorso è secco e sapido, si avverte una certa predominanza delle parti dure, ed un ritorno di frutto in bocca. Dotato di buona freschezza, esprime un tannino deciso, non violento, ma identificativo. Buone le sensazioni pseudocaloriche, abbastanza persistente.
Vol. 13%


E in ultimo il Picolit,  che raccolto a ottobre viene lasciato macerare per 24 ore in tino per poi fermentare e affinare in acciaio... 


Per concludere, un'esperienza quella vissuta in casa Di Gaspero che ci ha dato la possibilità di vedere da vicino cosa c'è dietro e dentro una bottiglia di vino, quanto questa possa raccontare delle mani e del territorio che l'hanno portata a vita, in un ambiente non semplice sotto molti punti di vista.
Come ci ha raccontato Flavia, 
sebbene dal 1998 l'Associazione di Faedis, raccogliendo 12 soci, si stia adoperando per una maggior valorizzazione del Refosco nostrano,  i produttori della zona faticano ad affacciarsi con decisione su un mercato che vada ben oltre i confini regionali, lamentando la mancanza di un'adeguata rete commerciale che sappia spingere i loro vini in quanto identificativi di un territorio non ancora sufficientemente apprezzato.   
La speranza è quindi che, al pari di altre sottozone vitivinicole italiane, anche il territorio di Faedis possa trovare il giusto peso nel comparto enoico nazionale, divenendo zona di riferimento immediatamente identificabile per la qualità dei suoi prodotti.