lunedì 5 ottobre 2020

Azienda Agricola DE BACCO | VIeNIinviaggio






Vista panoramica della valle del Feltrino



Considerando che in Veneto su una superficie vitata di circa 90.000 ettari il bellunese ne conta solo  150, ci è chiaro subito che stiamo parlando di un territorio che che ha visto finora il proprio reparto vitivinicolo relegato ad un ruolo di marginalità nel mercato regionale e nazionale.  Eppure all'inizio del '900 il Feltrino figurava quale area particolarmente vocata alla viticoltura, vantando una produzione vinicola che si aggirava intorno ai 60.000 ettolitri. Non a caso infatti  già dal 1518 era presente uno Statuto dei Vignaioli del monte Aurin col quale venivano fissate precise norme da seguire nella coltivazione dei vigneti siti sulle rive esposte a sud dei comuni di Feltre, Fonzaso, Arsiè e Seren del Grappa, per garantire vini di qualità  (per lo più destinati al mercato alpino di tradizione tedesca), a testimonianza di una presenza storica e radicata del territorio di Feltre nel settore enologico della regione. 
Ma l'avvento della fillossera, le devastazioni delle guerre e l'abbandono delle campagne a favore delle nuove realtà commerciali cittadine ne  segnarono tristemente il destino portando al crollo vertiginoso di una produzione un tempo cospicua e proficua.
Ebbene, in questo panorama si inizia a scorgere un'inversione di tendenza grazie alla volontà di alcuni viticoltori che negli ultimi decenni hanno deciso di recuperare antichi vitigni locali quali la Bianchetta, e i rossi Pavana, Gata (=Trevisana Nera) e  Turca  -riportandoli in auge e garantendone il futuro, con un occhio attento ad altre varietà italiane e internazionali come lo Chardonnay, il Pinot Nero, il Merlot ed il Teroldego.
Questa nuova linfa vitale ha portato nel 2015 alla costituzione di un consorzio di imprenditori agricoli: il "Consorzio Coste del Feltrino", finalizzato alla valorizzazione del territorio e delle tradizionali pratiche vitivinicole, nel rispetto di rigorose norme  che garantiscano la qualità delle uve e del vino, e che oggi conta 11 aziende agricole attive nel progetto.

Tra queste l' Azienda Agricola De Bacco , si caratterizza per lo spirito giovane e dinamico 

con cui  Valentina e Marco (fratelli ormai di terza generazione)  hanno deciso di  portare avanti la forte passione del nonno e del padre per la terra e le vigne, concentrandosi su una produzione moderna legata ai valori e alle tradizioni ereditate dagli avi. Di qui la scelta di dedicarsi alle antiche varietà locali per riportarle ai fasti di una volta e  con cui procedere anche a interessanti sperimentazioni, ma senza trascurare le grandi potenzialità di vigneti non autoctoni che in questo terroir riescono a trovare forme  espressive tutt'altro che banali.

Vista aerea


Nonostante la giovane età dei suoi conduttori, l' Azienda De Bacco ha una storia antica: i primi vigneti autoctoni furono impiantati a fine '800 da Bepi Vanduja ( figura topica ed emblematica con un amore viscerale per la sua terra) sulle ripidi coste calcaree del Monte Aurin, passando poi di proprietà alla famiglia De Bacco che nella figura di Pietro  (nonno di Valentina e Marco e noto come Piero Saca) attiva un processo di trasformazione in chiave moderna dei procedimenti di vinificazione senza però abbandonare la tradizione.
Con l'aiuto dei figli Domenico e Luigino, Piero Saca inizia le prime sperimentazioni conscio della versatilità e delle potenzialità dei sui vitigni. E' a loro che si devono le prime prove di rifermentazione in bottiglia della Bianchetta!
Tra il 2008 ed il 2011 (ormai alla guida ci sono Valentina e Marco, figli di Domenico), l'azienda investe in nuovi impianti di vinificazione e pianta nuovi vigneti, acquistando botti piccole,  in grado di ottimizzare maggiormente le basse rese per ettaro dei vigneti distribuiti su differenti porzioni di terra.
In questo modo i due fratelli raggiungono la più completa indipendenza e autonomia eliminando il supporto di cantine esterne su cui avevano dovuto far affidamento in precedenza. 

Terreno calcareo e sassoso

La superficie vitata si aggira intorno ai 10 ettari (4 in pendenza e 6 in piano) in località Mugnai ed è costituita da appezzamenti piccolissimi e  ripidi che si estendono su un terreno calcareo, povero e sassoso, battuto dal clima eccentrico delle Dolomiti caratterizzato da forti escursioni termiche. 
Trasporto manuale ingegnoso

In queste condizioni, tutt'altro che facili, i De Bacco seguono pratiche enologiche naturali, eseguendo a mano tutte le attività agronomiche (con metodi spesso ingegnosi ed efficaci, come quelli utilizzati per il trasporto dell'uva vendemmiata  che avviene mediante l'utilizzo di caratteristici "slittoni") e limitandosi a soli nove trattamenti all'anno, per arrivare poi a condurre la fasi di vinificazione in maniera più pulita e naturale possibile.
Arriviamo in cantina una mattina di metà Agosto dopo aver precedentemente chiamato per sapere se fosse possibile una visita.
Il trasporto manuale e non facile delle uve


Ci accoglie cordialmente Valentina che si scusa subito di non poterci mostrare la cantina nella sua interezza in quanto in fase di trasloco, ma invitandoci a degustare e conoscere i loro vini.
La seguiamo di buon grado!
Inizia raccontandoci dell'azienda: di come sia nata (di come Bepi Vanduja fosse solito dormire in un piccolo rifugio in cima alla vigna per scoraggiare eventuali ladri) e di come attraverso gli anni si sia evoluta e modernizzata senza perdere di vista quei valori  che lei ed il fratello Marco hanno ereditato da chi li ha preceduti e che portano avanti con innegabile passione, arrivando ad una produzione annua che oggi si aggira attorno alle 70.000 bottiglie.

I filari curati dai De Bacco




E ci racconta i vitigni locali, protagonisti assoluti in uno scenario variegato e affascinante, direttamente col bicchiere in mano, sì da poterne cogliere le potenzialità espressive.







Il CILA' è un vino bianco frizzante col fondo ottenuto da  Pavana e Gata

Bianco frizzante da Pavana e Gata

uve a bacca nera vinificate in bianco. Dopo la vinificazione a temperature controllate e a contatto per 6 mesi con le fecce fini, il vino subisce una seconda fermentazione in bottiglia dove riposa maturando sui lieviti che vengono lasciati sedimentare (e quindi non eliminati) per arricchire il vino di sostanze organolettiche. 
Si presenta di color giallo paglierino con riflessi verdolini, rivelando al naso note fruttate e moderatamente vegetali accompagnate da un discreto tocco minerale. In bocca è secco e sapido con una piacevole freschezza sostenuta dal suo carattere vivace. Un vino scattante e facile da bere  (11% vol.), ben equilibrato.
Prezzo a bottiglia: 5€.
                                                                    Grappoli di Bianchetta pronti






Il PAVANA  Brut Rosè è  uno spumante  ottenuto da omonimo vitigno 


Spumante da uve Pavana
secondo il metodo Martinotti, quindi con rifermentazione in autoclave per un periodo (in questi caso) di 45 giorni.
Di color rosa chiaretto e con una spuma fine, si esprime su delicate note fruttate -richiamando piccoli frutti rossi- e leggeri accenni floreali, presentandosi al palato come un vino secco e sapido dotato di buona freschezza ben equilibrata e persistente.
Prezzo a bottiglia: 7,50€.

















Il SACA è la versione spumantizzata della Bianchetta.

   
Spumante da uve Bianchetta

Ottenuto con il metodo Martinotti, il vino (chiaro omaggio alla memoria del nonno Piero), risulta di color giallo paglierino con evidenti riflessi verdolini, aprendosi al naso su aromi fruttati e floreali immediati a cui seguono note vegetali ed erbacee con un leggerissimo tocco balsamico. Un extra dry dalla buona sapidità e freschezza, caratterizzato da una piacevole morbidezza e persistenza gusto-olfattiva.
Prezzo a bottiglia: 7,50€.













ICO Brut Rosè è invece il metodo classico dell'azienda ottenuto da Pinot Nero in purezza. 


Metodo classico da Pinot Nero
La spumantizzazione avviene quindi in bottiglia dove il vino sosta sui  lieviti minimo 20 mesi.
Un rosato brillante dalla spuma elegantemente fine e persistente che regala all'olfatto  intensi sentori fruttati sostenuti dai tipici aromi dati dalla rifermentazione in bottiglia: crosta di pane su accenni burrosi e vanigliati. Non manca una buona nota minerale. Secco e sapido dalla freschezza ben equilibrata, persiste pazientemente in bocca con tutta la sua armonia.
Prezzo a bottiglia: 20€.













JENIA, bianco fermo da uve Chardonnay, Manzoni e Traminer,

Bianco da Chardonnay, Manzoni e Traminer
è un omaggio alla nonna di Valentina e Marco. Di color giallo paglierino dai riflessi dorati si caratterizza per gli intensi sentori fruttati e floreali che volgono verso note minerali, speziate e vinose. In bocca è secco e sapido, dotato di buona freschezza con evidenti richiami a quella mineralità incontrata al naso.
Prezzo a bottiglia: 10€.











Grappoli di Pavana







Il VANDUJA è il rosso da uve Pavana

 

Rosso fermo da uve Pavana
che celebra le tradizioni e gli avi (nella persona di Beppi Vanduja appunto) e che vuole proporsi come propedeutico ad una visione moderna di una viticoltura antica e legata alle usanze del territorio. Dopo una macerazione di 25 giorni si procede ad una fermentazione in vasche d'acciaio a cui segue fermentazione malolattica. Infine per un 30 % della sua massa il vino riposa  2 mesi in acciaio e 6 mesi in barrique prima di venire imbottigliato, presentandosi di color rosso rubino intenso dai riflessi granati e dotato di buona consistenza. Al naso esprime tutta la sua complessità muovendosi tra aromi fruttati e vegetali che volgono verso sensazioni più erbacee  e speziate non prive di note vanigliate e boisè; accattivante il richiamo a confettura sotto spirito. In bocca è secco e sapido, mediamente caldo (13% vol.) esprime un'ottima  freschezza ben sostenuta da tannini importanti ma equilibrati. Un vino di buona struttura che dopo il primo sorso tende a persistere elegantemente.
Prezzo a bottiglia: 10€. 







Blend di Merlot (85%) e Carmenere (15%) il CUSS, 

Merlot e Carmenere
omaggia nel nome il cane  che la famiglia De Bacco era solita portare in vigna con una botticella al collo per garantire un po' di ristoro durante le lunghe giornate di lavoro. 
Dopo la fermentazione malolattica, il vino matura 2 mesi in acciaio e 6 mesi in barrique, esprimendosi con un colore rosso rubino tendente decisamente al granato. In naso sono immediatamente percettibili note erbacee e speziate accompagnate da sentori di frutti di bosco che si aprono verso sensazioni più minerali. Chiude il tutto una delicata sfumatura boisè.
Al palato è secco e sapido, fresco e con tannini decisi ma non irruenti: rotondo, dalla buona struttura.
Prezzo a bottiglia: 10€.












Il RORO è un rosso da uve Teroldego da vendemmia leggermente tardiva,


Rosso da uve Teroldego
i cui grappoli subiscono un delicato appassimento prima di venir vinificati. La malolattica viene svolta in piccole botti di rovere francese tostate, segue maturazione per 12 mesi in barrique ed ulteriore affinamento in bottiglia per un altro anno. Il prodotto finale è un vino 
non filtrato color  rosso  porpora intenso che si apre al naso su note floreali che riportano alla viola e al ciclamino e declinando su sentori fruttati di bosco e speziati (tra cui spiccano noce moscata e cannella). Il sorso è secco e caldo (14% vol.), di buona sapidità e decisa trama tannica, seppur non tradendo  un buon equilibrio ed una piacevole armonia. Di corpo e ben strutturato, è senza dubbio un vino potente.
Prezzo a bottiglia : 15€.










Tra le novità che l'Azienda De Bacco può con fierezza proporre mi preme menzionare due prodotti che a mio giudizio più di tutti esprimono lo spirito innovatore e sperimentale di Marco e Valentina che ancora una volta dimostrano di saper interpretare  in chiave moderna  il retaggio  ereditato dal passato.

Il  TILIO è un vino bianco ottenuto da uve Bianchetta raccolte surmature. 


Bianchetta macerata
 Dopo un breve periodo di macerazione sulle bucce il mosto viene fermentato in barrique, dove continuerà a sostare per maturare prima dell'imbottigliamento e per il quale non è prevista alcuna filtrazione.
Si presenta di colore giallo dorato luminoso e dal naso intenso e complesso: sentori di frutta a polpa gialla matura che volgono verso espressioni di confettura si accompagnano a note erbacee e floreali ingentilite dal passaggio in legno  Note mandorlate aprono la strada ad una delicata speziatura e tostatura (leggero richiamo al cacao) lasciando intatto quel retroscena marsalato dovuto alla leggera macerazione delle uve. Il tutto su un sottofondo minerale costante che accompagna, arricchendolo, questo percorso olfattivo fine ed elegante. 
In bocca e secco e sapido; la freschezza colpisce per il suo ingresso deciso ma non violento, seguita immediatamente da un tocco morbido ben presente che con stile armonizza il tutto regalando un vino di corpo e sostanza, di grande persistenza.
Prezzo a bottiglia: 18€.





Infine la PAVANA IN ANFORA, vera chicca enologia dell'azienda,  


La versione "anfora" della Pavana

vuole rappresentare il tentativo di coniugare un antico vitigno autoctono ad un ancor più vecchio modo di fare il vino. Dopo un'attenta selezione delle uve Pavana, queste  fermentano e affinano esclusivamente in anfora di terracotta per alcuni mesi, con prolungata macerazione sulle bucce  (28 giorni).
Il prodotto finale si presenta di colore rosso granato, con un naso  intenso e complesso: aprendosi su sentori fruttati e floreali (piccoli frutti rossi e viola) che vergono verso note più intense di confettura e liquirizia. Profumi tostati di cacao e tabacco si evolvono in note animali di cuoio che riportano al selvatico.
In bocca è secco e fresco, abbastanza caldo (13% vol.), dalla particolare sapidità e dal tannino fitto che tende a sovrastarne  la componente morbida. Un vino che si fa magistralmente apprezzare, difficile da dimenticare!
Prezzo a bottiglia: 18€.





L'incontro con l'Azienda De Bacco (nella persona di Valentina), è stato piacevolmente istruttivo: portandoci a conoscere non solo vitigni locali ancora a noi sconosciuti e dalle differenti potenzialità espressive, ma anche una realtà vinicola, come quella del Feltrino, ancora non adeguatamente presente in termini di visibilità sul mercato enologico nazionale. 
L'azienda fa inoltre parte della F.I.V.I. (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), associazione che dal 2008 si prefigge l'obiettivo di rappresentare la figura del viticoltore davanti alle istituzioni e che a oggi raggruppa più di 1300 vignaioli.

Il vignaiolo difende il proprio terroir, coltiva la sua vigna, raccoglie la sua uva , la vinifica imbottigliando nella propria cantina e si perfeziona nel rispetto della tradizione.

I nostri più sentiti auguri quindi a questa "giovane" cantina, che tra l'altro proprio in questo periodo sta terminando il trasloco nei nuovi impianti: a dimostrazione di una crescita positiva in termini di produzione e qualità.